Dal nostro socio Silvano Bert

Nella storia: RELIGIONE e POLITICA.

Carissimi, sono appena tornato da una settimana di studio, con Laura, a Cortina d'Ampezzo, organizzata da "Biblia", l'Associazione laica di cultura biblica. Il tema è, nell'analisi degli "Atti degli apostoli", la Chiesa delle origini. Alla luce del metodo storico-critico: Gesù è un uomo della Galilea che pensa, sbagliando, come poi anche Paolo, che sia imminente la fine del mondo. Prenderne coscienza costringerà i suoi seguaci a fare i conti con la storia, lunga e complessa. I relatori sono cattolici e protestanti, da Piero Stefani a Enrico Norelli, da Lorenzo Rossi a Guido Armellini, a Piera Arata. I testi analizzati sono cristiani, ebraici, romani, greci. Per me l'unica sorpresa è stata l'assenza della risposta dell'imperatore Traiano alla lettera del governatore Plinio: è uno scambio che discutevo con i miei studenti, a riprova della complessità dei rapporti fra romani e cristiani.

La ricerca storica nasce sempre da una domanda sul presente. Come venne diffuso l'annuncio di Gesù, dopo la sua morte, dai suoi discepoli, in un contesto culturale-politico-religioso plurale? Era infatti di tensione il rapporto fra ebraismo ed ellenismo greco-romano. Ed era di tensione, fra gruppi diversi, il rapporto interno sia al giudaismo che al paganesimo. Ed era di tensione il rapporto interno alle stesse guide carismatiche del movimento cristiano nascente: Pietro e Paolo non la pensavano allo stesso modo su come il messaggio di Gesù doveva essere annunciato agli ebrei e ai romani. E' in questo contesto di tensioni, fra UNITA' (della fede: come stare insieme nelle diversità) e PLURALITA' (delle culture: come conservare le identità nello stare insieme) che la Chiesa diventa un'istituzione (guidata da vescovi, presbiteri, diaconi) nella sfida della lunga storia "cristiana", e anche dopo, nella modernità laica e plurale. Con svolte impreviste, anche drammatiche, fin dall'inizio. Le due guerre giudaiche del 70 e del 135 costringeranno gli ebrei alla diaspora nel mondo, perseguitati, dall'antigiudaismo all'antisemitismo. La Chiesa invece, dal IV secolo, dopo le persecuzioni, conquisterà l'impero romano, come religione "lecita" con Costantino (313), "statale" con Teodosio (380), unica "vera" con Giustiniano (529). Ce lo domandiamo l'ultimo giorno, in un colloquio privato con Enrico Norelli: "Perché nel 384, nel conflitto sulla rimozione dell'Altare della vitttoria, non è Ambrogio, il vescovo di Milano, ma Simmaco, il prefetto pagano di Roma, ad affermare che 'uno itinere non potest perveniri ad tam magnum mysterium'?". Dobbiamo aspettare il 1789 perché in Occidente si affermi il principio della libertà religiosa (la pluralità dei percorsi nel cammino verso il mistero), e il 1965, con il Concilio Vaticano II, perchè lo riconosca anche la Chiesa cattolica.

Il convegno prevede un'escursione in Val Pusteria. Io, nel salire sul pullman, la chiamo subito anche PUSTERTAL. Ricordo ai partecipanti un'antica domanda della presidente di Biblia, la fiorentina Agnese Cini, nel lontano 2010: "Com'è che io a Trento mi sento italiana, mentre qui a Bressanone, in Alto Adige, mi sento straniera?" Quelle parole le ho commentate sul n.221, a pagina 37, della rivista l'Invito, che i corsisti, a sorpresa, hanno in mano. Con i 70 partecipanti, da Catania a Roma, da Bologna a Milano, riprendiamo da quella battuta a ragionare sulla storia in cui, da poco, è nata la regione Trentino / Alto Adige-Sudtirol. Come stiamo insieme italiani e tedeschi, nonostante le differenze? E come conserviamo le nostre identità (provinciali) in un cammino di unità (regionale) italiana, e europea e mondiale? EGUAGLIANZA e DIVERSITA'. E' da una domanda sul presente che interroghiamo la storia lontana. I corsisti, tutte persone colte e "ignoranti", mi ascoltano con un'attenzione inattesa. Ho preparato la mia "lezione", d'accordo con il presidente di Biblia Piero Stefani, che è stato per anni docente all'Isr /Fbk, domandandomi: qual'è la data più significativa, quella capace di interrogare a fondo gli "ignoranti" della nostra storia locale?

Sarà il 1803 (la secolarizzazione dei principati vescovili di Trento e Bressanone dopo la Rivoluzione francese)? o il 1919 (l'annessione all'Italia del Trentino -Alto Adige /Sudtirolo dopo la prima guerra mondiale)? o il 1948 (l'articolo 116 della Costituzione che ci affida l'autonomia speciale regionale)? o il 1992 (la quietanza liberatoria dell'Austria dopo la trattativa all'Onu)? Alla fine mi decido, e penso sia una sorpresa anche per voi che mi leggete, per l'8 settembre 1943. E' la data in cui a Bolzano i tedeschi-nazisti sono accolti come "liberatori". Sul pullman funziona: sul tapporto fra "italiani" e "tedeschi" spiega molti perché passati e presenti. Apre però a un futuro di "CONVIVENZA" fra diversi, con speranza. Mi dilungo nelle informazioni, rispondo alle domande, dal caso del "Simonino" agli attentati terroristici degli anni '60. Dall'accordo fra Alcide De Gasperi e Karl Gruber nel 1948, al referendum del 2002 che a Bolzano aspirava, sbagliando, di cambiare a Bolzano il nome di Piazza della Vittoria in Piazza della Pace. Alla domanda: "Sono tutti cristiani i trentini e gli altoatesini"? rispondo: "Sono stati tutti cristiani cattolici, ma anche la storia delle due diocesi, diverse, è problematica". Con alcuni, pochi, promettiamo di scambiarci i documenti sinodali in cui si parla anche di questo. Oggi la secolarizzazione ci colloca, plurali anche religiosamente, in Europa. In Trentino la Comunità islamica tiene acceso il dibattito persino sul diritto alla moschea, che divide la "politica" e i cittadini, anche i cattolici. La "guida" a Brunico, nel raccontarci la storia della chiesa parrocchiale di Maria Assunta, tiene la mano sulla bara che è lì in attesa del funerale del pomeriggio. Alla domanda sul grado di partecipazione della popolazione, oltre i riti di passaggio, risponde: "Alla messa domenicale il crollo è verticale, non solo nelle città, ma anche nei nostri paesi. Purtroppo." Quel "purtroppo' nel nostro convegno è discusso: "la secolarizzazione, anche in Val Pusteria-Pustertal, la presenza degli agnostici e degli atei, anche fra i nostri giovani, è il pluralismo delle culture in cui siamo chiamati a vivere anche oggi, come nel tempo della Chiesa delle origini. Paolo all'Areopago di Atene si è confrontato anche con stoici ed epicurei, senza la pretesa di convertirli. Ma sul modo come la nostra liturgia è praticata dobbiamo interrogarci." La convivenza ci chiama oggi ad altre aperture, impegnative. Altro che 'prima i trentini'!) 

Parlo di Alex Langer. A pranzo siamo a Falzes, il paese di Durnwalder: leader carismatico (ma...) secondo solo a Magnago. Parliamo di Martin Lintner, il teologo di Bressanone appena punito dal Vaticano per le sue idee innovative sulla sessualità. Su l'Invito n.221 c'è una sua relazione sulla convivenza in Sudtirolo.

 

A Cortina, in Veneto, sono LADINI, come in Val Gardena e Val Badia in Sudtirolo, come in Val di Fassa in Trentino: che i ladini siano stati uniti nello stesso territorio politico solo nei due anni dell'Alpenvorland (1943-45) non ci avevo mai pensato. L'esperienza è stata interessante. Se noi troviamo la strada anche gli "italiani" sono capaci di interessarsi alla nostra "autonomia speciale", di comprenderla addirittura. Ho detto, e tutti hanno capito, che in ottobre ci saranno le elezioni regionali. Non penso che il "Dio, patria, famiglia", rinverdito alle ultime elezioni nazionali, sia uno slogan che attrae sul pullman in Pustertal.

Scrivendo per voi, di religione e di politica, di eguaglianza e di diversità, è servito innazitutto a me.

Grazie. A risentirci.

Silvano Bert

Luglio, 2023

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